Evento speciale Liliana Cavani
È un paradosso vivente, Liliana Cavani. La donna, la regista, l’intellettuale. Di qui forse la difficoltà a comprendere profondamente il suo cinema, che è un cinema appunto di paradossi, di sfide estreme, imbevuto di spiritualità irrequieta, alla ricerca di risposte che non ci sono. Nel suo cinema è incarnato questo paradosso, la sua opera è fatta di volti, di eros, di corpi che cercano una trascendenza. È un cinema profondamente terreno, eppure che punta dritto verso il cielo. Non è da tutti sondare questi abissi con tale coraggio. Lei lo ha fatto, in una carriera estremamente coerente, i suoi film sono un corpus che si può leggere tutto d’un fiato, le sue opere si parlano e ripercorrono temi, inquietudini, conflitti, domande che appunto non trovano risposta. Dalla trilogia su Francesco d’Assisi alla Chiara d’Assisi di Clarisse, dalla trilogia tedesca con Il portiere di notte, Al di là del bene e del male e Interno berlinese al rarefatto Il gioco di Ripley (Ripley’s Game) il suo cinema rimane attuale e si rivela, a tratti, profetico
Per analizzare questa autrice così complessa, ostinata e contraria, per certi versi inafferrabile, a volte anche respingente in certi suoi estremismi, nella violenza che viene messa in scena e non viene mai taciuta, nella difficoltà di districare carnefice e vittima, nello sguardo lucido sulla Storia del Novecento e sulla Storia dell’umanità, nel volume che abbiamo curato e che accompagna la retrospettiva (Liliana Cavani. Il cinema e i film, Venezia, Marsilio 2021), ci siamo avvalsi non solo degli strumenti della critica cinematografica ma abbiamo interpellato anche studiosi apparentemente lontani dal cinema.
Mentre, nella rilettura dei suoi film usciti nelle sale che proiettiamo alla Mostra, l’analisi è stata affidata a generazioni diverse di critici e studiosi anche per verificare come il cinema di Liliana Cavani abbia resistito nel tempo. Una scommessa vinta per via di una universalità di temi che la pone al di fuori di qualsiasi contingenza narrativa. Un’autrice straordinaria, proprio nel senso etimologico di extra ordinarium.
È anche per questo che abbiamo deciso di dedicarle l’Evento Speciale sul cinema italiano che la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema organizza dal 1987 e che, ora, per la prima volta, è dedicato a una regista.
Pedro Armocida, Cristiana Paternò
FRANCESCO D'ASSISI (Italia, 1966, 126’)
GALILEO (Italia/Bulgaria, 1968, 95’)
LA BATTAGLIA (Italia, 1962, 30’)
I CANNIBALI (Italia, 1969, 95’)
MILAREPA (Italia, 1973, 108’)
IL PORTIERE DI NOTTE (Italia, 1974, 122’)
LA PELLE (Italia/Francia, 1980, 131’)
INTERNO BERLINESE (Italia/Germania Ovest, 1985, 118’)
INCONTRO DI NOTTE (Italia, 1961, 10’)
DOVE SIETE? IO SONO QUI (Italia, 1993, 120’)
AL DI LA' DEL BENE E DEL MALE (Italia/Francia/Germania Ovest, 1977, 127’)
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE CON PRENOTAZIONE
PRENOTA IL TUO BIGLIETTO