«Non ci sarà più la notte, e nemmeno il bisogno di una lampada o della luce solare. Non ci sarà più distanza. Né il vicino né il lontano. […] Nessun luogo dove nascondersi», dice la regista a proposito della potenza dei nuovi dispositivi di registrazione, fra le numerose sorgenti utilizzate per comporre questo film di cosiddetto found footage. Il documentario di Eléonore Weber è composto da riprese di telecamere termiche da combattimento (girate dagli eserciti francese e nordamericano in Afghanistan, Iraq e Siria) e da una narrazione in voice over su queste immagini in cui colui che filma è anche quello che uccide, o forse il contrario. Il film mostra dove può portare il desiderio di vedere quando viene esercitato senza limiti. Proprio come i piloti che, quasi ritualmente sottolinea la regista, «si attardano sulla scena del crimine, volteggiando al di sopra dei morti, scrutando ciò che resta dopo l’esplosione».
Eléonore Weber è autrice, regista cinematografica e teatrale. Dopo aver studiato diritto e filosofia della politica, è stata assistente parlamentare in Senato. Nella carriera artistica si è dedicata a esplorare il linguaggio del cinema e del teatro. La sua filmografia comprende un cortometraggio, Temps mort, il mediometraggio Les Hommes sans gravité e il documentario Night Replay scritto a quattro mani con Patricia Allio. Quest’opera è basata su un gioco di ruolo inventato da migranti.
montaggio/editing Charlotte Tourrès, Fred Piet,
Eléonore Weber
missaggio/mix Ivan Gariel
produttori/producers Gaëlle Jones, Perspective
Films
voce narrante/narrator
Nathalie Richard
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