Lezioni di Storia #6 - Venti dell'Est. Cinema sperimentale al di là del Muro. Romania
Toccare un muro o il volto di una ragazza, sostare davanti a una finestra, mangiare una mela. Gesti trascurabili e momenti prosaici – come quelli che vogliamo dimenticare – possono affiorare dalla mano di un bravo chirurgo sotto forma di immagini impellenti e ricorrenti, un montaggio psicoanalitico di sogno cinematografico.
kinema ikon è il gruppo di arte sperimentale attivo da più lunga data in Romania, di fatto un laboratorio satellite multimediale della Scuola d’arte di Arad in Transilvania che nasce nel 1970 come cineclub, con il nome di Atelier 16. Il fondatore, George Sabau, era un professore di Estetica del liceo artistico di Arad: una gran parte
degli attuali membri del gruppo sono suoi ex studenti. Fra conferenze e proiezioni gravitavano attorno a questo nucleo creativo giovani artisti che praticavano un’ampia gamma tecniche e media, attraendo così l’attenzione del Ministero dell’Istruzione. Poiché le attività extracurriculari erano ufficialmente incoraggiate dallo Stato, sotto la guida di Sabau Atelier 16 ha ricevuto finanziamenti tali da farne una cooperativa di cinema ben attrezzata ed economicamente autosufficiente, quella che poi è diventata nota nel mondo come il collettivo kinema ikon, i cui membri rispettavano la loro missione girando brevi documentari per lo Stato per poi sfruttare metà della pellicola in 16mm che veniva loro fornita ai propri fini, ovvero realizzare i propri lavori sperimentali.
Il marchio stilistico di kinema ikon consiste nell’approccio interdisciplinare a un dato mezzo espressivo (che sia il cinema, il video, gli ipermedia) con gli strumenti specifici dei vari campi di attività dei singoli membri (artisti, scrittori, architetti, fotografi, musicisti, programmatori ecc.). L’approccio interdisciplinare è sempre stata una caratteristica di kinema ikon, anche perché gli affiliati provenivano da altri campi, le arti visive, l’architettura, la filologia, la musica e la fotografia, ma non il cinema; si adattavano al gioco creando film sperimentali che utilizzano il vocabolario e la grammatica di altri media. Si possono distinguere periodi di attività diversi nell’arco di esistenza del gruppo.
Durante la fase del cinema sperimentale (1970-1989) sono stati prodotti 62 film sperimentali e 62 documentari. I primi si allineavano alle pratiche occidentali quali astrazioni cinetiche, animazione grattata direttamente sul supporto fotochimico, cinema surrealista, forme non figurative dinamiche dipinte direttamente sulla striscia di pellicola, saggi visuali costruiti a partire da frammenti di realtà materiale e così via. Sotto il regime comunista queste opere erano considerate solo come “samizdat”. Nonostante fosse una presenza importante nella scena artistica romena dell’epoca, a kinema ikon è stato vietato partecipare a manifestazioni all’estero dalla polizia politica segreta. Nel 1990 kinema ikon è diventato parte integrante della Galeria de Art presso il Complexului Muzeal Arad come laboratorio multimediale.
Fra il 1994 e il 2004 è stato fra i maggiori promotori della videoarte in Romania, con installazioni interattive, CD-ROM e net.art realizzati sia individualmente sia come gruppo che venivano mostrati in esposizioni e festival in tutto il mondo. Nel 2003 kinema ikon è giunto a rappresentare la propria nazione nel Padiglione romeno alla Biennale d Venezia. Oltre cinquant’anni di vita grazie a un equilibrio ottimale fra progetti partecipativi, collaborativi o di gruppo e lavori individuali.
Un programma di Federico Rossin
Nei paesi dell’Europa dell’Est, in piena guerra fredda, decine di cineasti hanno sfidato le autorità filo-sovietiche realizzando film sperimentali sovente in aperta rottura estetica, politica ed economica. Con questo nuovo capitolo delle “Lezioni di storia” pesaresi vogliamo far approdare il pubblico su di un continente ancora inesplorato, rimasto sommerso fino ad oggi. Una panoplia di film sorprendenti in dialettica aperta con il cinema d’autore internazionale, con il cinema commerciale dei paesi capitalisti, e con il realismo socialista d’oltrecortina. Tre esperienze nate grazie al finanziamento pubblico delle scuole di cinema durante gli anni del socialismo, ma tre esperienze di liberazione dalla propaganda e dagli stilemi del cinema commerciale tout court.
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE