OBELISCO NERO e VITTORIO ONDEDEI
presentano THE DIVINE HORSEMEN - THE LIVING GODS OF HAITI (USA, 1954/1977, 52’) di Maya Deren
Maya Deren ci dice che era arrivata a Haiti come persona che voleva plasmare gli elementi della realtà per farne un’opera d’arte, ma ha finito per trascrivere nel modo più umile e preciso possibile la logica di una realtà che l’aveva costretta a riconoscerne integrità ed a rinunciare alla sua creazione artistica. Si riparte da lì, facendo sgocciolare le immagini e i suoni dei Caraibi nelle musiche dell’Europa e del Mediterraneo, fra danze rituali e balli matrimoniali, consapevoli che il rispetto più grande siano passione ed attenzione, infilzate in un’esperienza collettiva di
condivisione.
Gli Obelisco Nero si chiamano come un personaggio del film Gatto nero, gatto bianco di Kusturica e la loro musica è un concentrato di energia trascinante che alterna follia e riflessione in un turbinio di note che accarezzano l’anima e la portano per mano in danze sfrenate e abbracci malinconici, con un respiro europeo che lambisce tutto il Mediterraneo. www.obelisconero.it
Vittorio Ondedei è musicista, attore, giocatore. Cerca improvvisazione, miscuglio e contaminazione. E’ anche Topazio Perlini. Dal 2004 e Ruben Camillas e, con Zagor Camillas, ha suonato, registrato, danzato e sudato musica. Nel 2022 ha realizzato lo spettacolo teatrale Ho sonno, con Giulio Escalona, e lo show Filmoni, con Giacomo Toni e Mara Cerri. Ha creato un mazzo di Tarocchi Trasformati e collabora con il Buskers Festival di Lugano, il Festival della Narrazione di Arzo e Rete Due Svizzera.
a cura di Anthony Ettorre, Vittorio Ondedei, Giuliano Antinori
ribalismi visuali, etnicismi rituali, viaggi sensoriali, dissesti emozionali, deviazioni archivistiche. Sono solo alcune delle accezioni che caratterizzano questa nuova edizione de IL MURO DEL SUONO. Visioni che si intrecciano con suoni in un luogo eletto a piccolo tempio della sperimentazione tout court: Palazzo Gradari. Quattro eventi trasversalmente opposti di musicisti e cineasti alla ricerca di un nuovo sguardo, di nuove percezioni. L’immagine evade dallo schermo legittimando uno stato di neo-clandestinità e accampandosi su di un muro del 1500, per condividere con il pubblico la sua mutazione, la sua nuova forma.
Il MURO DEL SUONO 2023 è una pirotecnia di incontri, fra immagini e suoni. Innanzitutto, il Muro e l’accoglienza del GRA’. E anche la corrente elettrica! Mattoni ed energia: 4 serate di fulmini che balzeranno attorno agli spettatori, arrivati lì proprio all’inizio della notte buia e alla fine delle proiezioni del Festival. Musiche che si intrecciano a rappresentazioni filmiche, cambiando il destino di entrambi: l’occhio si confonde e si accorge di vedere più del solito, mentre l’orecchio sobbalza quando il suono vibra tra le immagini in movimento e si libera di ciò che era.
Non puoi farci nulla: se arrivi nel cortile del GRA’ con il batticuore giusto, il fuoco d’artificio (anche al rallentatore!) è inevitabile.
E poi ci sono luccichini dappertutto di Mirko!
TUTTI GLI EVENTI SONO GRATUITI