PFF
COLLEZIONI

21 Giugno
Mercoledì 21-06-2023
ore 15:00
Teatro Sperimentale - Sala Grande

Il mio film

Benjamin Ellenberger

REFLEJO NOCTURNO IV

Argentina 2020 , 4'

 

Benjamín Ellenberger, Reflejo nocturno IV

«Non ha lingua la luce, solo occhi». (John Donne) Da una serie di brevi film su come la notte ci immerge in un mondo in cui affiorano i pensieri più profondi. Pellicola filmata fotogramma dopo fotogramma con tempi di esposizione lunghi e sviluppata a mano prima dell’alba.

Alla presenza dei registi Benjamín Ellenberger, Azucena Losana, Pablo Marín, Jessica Sarah Rinland e del curatore Orazio Leogrande.

   

MILENA GIERKE crediti Martin Schoeller

Benjamín Ellenberger (Córdoba 1983) è un regista, montatore e fotografo. Ha studiato Cinema all’Università Nazionale di Cordoba e Arti audiovisive alla Universidad de las Artes. Lavora con pellicola in Super8 e 16mm, con video e realizza performance audiovisive.

  

Orazio Leogrande

Dieci cortometraggi realizzati in Argentina nel corso degli ultimi dieci anni. Dieci opere filmate in pellicola. Sono forse gli unici dati ad accomunare i film in questione. Qualcuno potrebbe ascriverli al cinema sperimentale, proclivi come sono a rinnovare forme di espressione, produzione ed esperienza cinematografica. Si tratta infatti di film autoprodotti, realizzati per una esigenza personale, distribuiti in spazi alternativi e a volte elaborati nel corso di anni. Dallo scambio epistolare alla memoria storica, dall’analisi strutturale di un luogo alla sua rivisitazione allucinata, queste opere riflettono un’immagine profonda di quella terra lontana. Il deficit economico, il populismo istituzionalizzato, l’abbandono sociale, ma anche il colonialismo di mercato, l’omogeneizzazione planetaria, la virtualità quotidiana, hanno ostacolato questo tipo di cinema che, malgrado o grazie a questo, è riuscito a immaginare un altro presente. Quando, al passaggio di millennio, il mercato si inizia a spostare verso il digitale, questi registi realizzano i loro primi film in pellicola. La celluloide ha il vantaggio di intessere un dialogo immediato, a volte segreto, con alcuni cineasti della generazione anteriore. Offre un rapporto fisico con il materiale di lavoro. Àncora un fotogramma alla realtà, in virtù di un unico e irripetibile raggio di luce. Proprio perché dimenticato, il formato analogico si rivela allora un inesauribile spazio di libertà. I film di questo programma riassumono un passato prossimo, e sono il punto d’arrivo di una battaglia comune. In tempi incerti, questi film appaiono anche come un luminoso auspicio per quello che il cinema sarà.

 

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