Alla presenza del regista e dei selezionatori Paola Cassano, Cecilia Ermini e Raffaele Meale
Gli studi post-coloniali incontrano la storia della visualità. Così si potrebbe sintetizzare il film-saggio che con notevole estro visivo ma serio approccio antropologico indaga sulla natura e le modalità dello sguardo e della costruzione dell’altro. In particolare si parte dall’invenzione della lanterna magica, e come questa sarebbe stata impiegata per “vendere” il progetto coloniale, non solo nel regno belga ma anche ai colonizzati stessi. Per quanto fragili, queste immagini di vetro sono giunte a migliaia fino a noi. Riccamente colorate a mano, corrotte, orribilmente affascinanti, sono la materia principale del film, insieme a diapositive, fotografie e filmati d’epoca, illustrando la tensione fra esperienza estetica e ricaduta dell’ideologia coloniale. L’autore tenta di mappare lo sguardo coloniale da una broken view, una veduta incrinata, analizzando come esso persista nel tempo e plasmi il nostro modo di vedere, di pensare e di parlare del passato.
Regista, insegnante e ricercatore all’accademia di belle arti di Gand, Hannes Verhoustraete ha studiato cinema e giornalismo diplomandosi nel 2013 con il corto 28 Rue Brichaut. Nello stesso anno è entrato nella redazione di Sabzian.be, un sito di cinema, collaborando come autore, redattore e traduttore. Nel 2016 ha vinto il premio Vocatio. Il suo esordio Un pays plus beau qu’avant (2019) e Broken View rientrano in un progetto di ricerca sulla forma-saggio come modalità storiografica.
fotografia/cinematography
Hannes Verhoustraete
montaggio/editing
Hannes Verhoustraete
suono/sound
Nina de Vroome
produzione/production
Accattone Films
interpreti/cast
Ditmar Bollaert
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE