Inaugurazione ore 19.00
La video-opera è fruibile tutti i giorni da mercoledì 21 giugno con orario 17:00 - 20:00
Programma a cura di Fulvio Baglivi, Mauro Santini, Roberto Turigliatto
Lo spazio bianco prosegue la sua indagine sul cinema italiano di ricerca (memore dell’esperienza della sezione Satellite) proponendo due percorsi in cui analogico e digitale concorrono alla creazione di nuove forme di racconto ed estetiche, nonché etiche: Federica Foglia ed Erik Negro. L'esposizione si completa e si espande con loro film e interviste, su Rai 3 Fuori Orario cose (mai) viste, nella notte di venerdì 23 giugno.
«Per mesi abbiamo sperimentato e ci siamo rappresentati, partendo da semplici passeggiate alla ricerca di materiale per una tesi. Come possiamo ricreare visivamente un ricordo? Abbiamo camminato e filmato, fotografato e dipinto, ci siamo conosciuti e raccontati. Un’esperienza trasformata in racconto che parla di un cammino condiviso, fatto di riprese, cambiamenti di stagione, conversazioni sulla luna e scambio di tecniche. Ispirati da «Dark Side of the Moon» abbiamo cercato di rappresentare le emozioni intime e personali che attraverso il disco giungevano a noi stessi.
A ogni canzone un linguaggio, a ogni movimento un colore, a ogni suono un’espressione. Cosa resta oggi, mezzo secolo dopo? Un qualcosa di inspiegabile forse. Una meravigliosa creazione di amicizia e di stima artistica reciproca, alla (ri)creazione di più ricordi, che si sovrappongono come membrane sullo schermo» (Bea ed Erik).
regia, montaggio e realizzazione: Bea Morino ed Erik Negro
animazioni: Bea Morino, fotografia: Erik Negro
con: Thomas Garcia, Noemi Cosoleto, Alessandro Riccardi
musiche: «The Dark Side of the Moon», Pink Floyd, 1973
grazie al: «Centro Studi di Filosofia della Politica Armando Galliano»
Erik Negro (1990) dopo gli studi in filosofia e semiotica si occupa di cinema documentario, e sperimentale; scrive occasionalmente per FilmParlato.it e Cinelapsus.com, ha collaborato per «Il Manifesto», la Cineteca Griffith (Genova) e Garaje Lumiere (Madrid). Cura inoltre la programmazione (non convenzionale) di sale indipendenti e lavora come montatore - anche co-autore - in film d’avanguardia, lavori d’archivio, video e installazioni. È stato giurato internazionale al Tff.Doc e ha esordito alla regia nel 2019 con Non c’è nessuna Dark Side (atto uno), presentato alla Mostra di Pesaro, all’International Film Festival Rotterdam e al Festival ECRÃ di Rio. Altri suoi lavori (compresi quelli con Barbara Elese) sono stati mostrati in gallerie, esposizioni e su Fuori Orario, RaiCultura / Rai 3. Oggi prosegue il suo percorso teorico ed esistenziale nel rapporto tra immagine, spazio e tempo, nell’utilizzo di varie tecniche e nella decostruzione formale del montaggio.
Fulvio Baglivi, Roberto Turigliatto
Quella tra Erik Negro e Fuori Orario cose (mai) viste è una relazione di lunga data, nonostante lui sia nato dopo il lancio della trasmissione e appartenga a una generazione che non ha avuto bisogno della televisione per vedere i film. Fin da adolescente Erik ha scelto Fuori Orario come punto di confronto e riferimento per costruirsi un proprio atlante delle visioni che ha ampliato frequentando per anni i festival di tutta Europa. Della trasmissione ideata da Enrico Ghezzi il giovane cineasta di Acqui Terme non condivide soltanto un nugolo di registi fondamentali che fin dall’inizio illuminano le notti di Rai 3, tra questi Godard e Michael Snow a cui dedica due film/omaggio, ma fa sua l’idea della assoluta continuità tra cinema e vita riappropriandosi in modo unico e personale di una visione estetica che trova nel “giocare” con le immagini uno dei suoi punti cardine.
L’approccio di Erik Negro al cinema è diretto, senza mediazioni, preferisce un’attitudine da amatore e amante a quella del professionismo, predilige il concetto di cineasta (o filmmaker?) a quello di regista o autore, è convinto che la “critica” del cinema passi attraverso la scrittura come attraverso la programmazione o il filmare, in assonanza con le teorie e le pratiche che in diversi festival di ricerca e di tendenza - come Pesaro o Rotterdam - hanno trovato un luogo privilegiato di ideazione e sperimentazione. Seppur piena di riferimenti, predecessori e affinità questa voce solitaria e spesso nascosta, che ci arriva dalle lontane province del Piemonte, ha una sua unicità originale, esistenziale quanto estetica. Il cinema di Erik è figlio del tempo dell’abbondanza e dell’abbandono: l’abbondanza di immagini a disposizione e di mezzi tecnici per crearle, montarle, mutarle e la scelta dell’abbandonarsi, à corps perdu, a questo mare di luce pieno di eroi, miti, dei, di paradisi perduti e imprese impossibili. Nei film di Erik, cantore di un naufragio permanente, si incontrano e si perdono Brakhage e i ragazzi di Acqui Terme, i Partigiani e i Pink Floyd, Ayrton Senna e Fenoglio, tutti alla deriva pieni di paura e desiderio di un’impossibile dark side of the moon.
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE