Il girato raccolto in due settimane di riprese nel deserto di Atacama, sulle Ande, è stato poi trattato dal regista con agenti fotochimici, sovrimpressioni e inversioni cromatiche, ottenendo – dal massimo del concreto, “earthearthearth” – gli effetti di astrazione che compongono il suo film. Saïto ha utilizzato una Bolex 16mm con carica a molla, la cinepresa prediletta dai cineasti sperimentali. Altrettanto sperimentale è l’improvvisazione sonora che sostiene le immagini realizzata dal sassofonista Jason Sharp, registrata tramite «una dozzina di microfoni in modo da catturare e isolare tutti quei suoni emessi nello stesso momento. […] Volevo conferire alle immagini una qualità sovrannaturale, al fine di far emergere quel tipo di presenza che i paesaggi celano al di sotto della superficie». (Daïchi Saïto)
Daïchi Saïto è un regista originario del Giappone che vive e lavora a Montreal, dove ha fondato il collettivo cinematografico Double Negative. Il suo film del 2009 Trees of Syntax, Leaves of Axis è stato classificato dal TIFF fra i "150 Essential Works in Canadian Cinema History". I suoi altri lavori, fra cui 1x1, Never a Foot Too Far, Even e Engram of Returning, sono stati selezionati da festival, gallerie e cineteche in tutto il mondo. È autore del libro Moving the Sleeping Images of Things Towards the Light.
Cinematography & Editing: Daïchi Saïto
Sound: Jason Sharp
Screening Format: 35mm
Aspect Ratio: Academy 1.37:1
Colour/B&W: colour
Sound: Dolby SR Stereo (cyan track)
Total Running Time: 30 minutes
Year: 2021
Country of Production: Canada
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE CON PRENOTAZIONE
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