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Durante la pandemia di Covid-19, sono stati chiusi i cinema in tutto il mondo e le nostre case sono diventate “il cinema” – relegato a una connessione internet e a qualsiasi schermo di cui si disponesse. In rete è diventato disponibile un incredibile assortimento di film, legati a festival cinematografici oppure come operazioni indipendenti, grazie al lavoro di ingegnosi programmatori sparsi in tutto il pianeta. Questo drastico cambiamento mi ha indotto ad esaminare che cosa definisce esattamente la visione cinematografica o l’andare al cinema; quanto è importante il film in sé, e quanto il contesto che lo circonda? Il mio programma non è tanto una guida a che cosa vedere quanto una ricerca sul “come” vedere e “perché” vedere. Uno sguardo in termini visivi e sonori sui dispositivi che utilizziamo in questo momento tecnologico e su come questi possono rendere l’esperienza del cinema più attiva e connettiva – in altre parole, come utilizzare l’abbondanza di programmazione cinematografica in rete rendendola parte integrante di una più ampia esperienza artistica?
>Questa sarà una presentazione visiva che propone programmi, film e tecnologia così come rappresentato di seguito: la Bubble della NBA nel 2020
la programmazione collaborativa di Screen Slate e Twitch
The Orphan’s Film Symposium 2020
L’etica del sistema Torrent
Zoom e Google Meet come parte dell’esperienza cinematografica
Realtà virtuale e Oculus, il “cinema invisibile” di oggi
a cura di Gianmarco Torri
Questa sezione nasce come tentativo di riflettere criticamente su quello che è accaduto nell'ultimo anno. Obbligati/e a vivere e a lavorare quasi esclusivamente online, abbiamo assistito a innumerevoli proiezioni, incontri, conferenze virtuali, e ognuno/a di noi si è reso/a pienamente conto della quantità di materiali disponibili sul web.
Materiali talvolta comparsi in relazione alle esigenze di questo anno vissuto a distanza, come sostituto virtuale di forme di programmazione cinematografica tradizionali, ma per altri versi e in gran parte già disponibili da anni sui siti e i canali di molte istituzioni archivistiche, associazioni, musei, festival, progetti culturali e filmmaker.
Ci siamo imposti di provare a capire come l'esperienza di questo anno potesse trasformare il nostro lavoro, cercando di reagire positivamente a questo momento storico e di trarre qualche lezione utile per il futuro.
Nessuno più di noi crede all'attualità e alla necessità di un'esperienza cinematografica reale e in sala, e abbiamo cercato di dimostrarlo con una sezione super8 che nelle ultime edizioni ha presentato e fatto scoprire non solo “immagini”, ma i film nella loro materialità, i cineasti e le cineaste con la loro personalità e fisicità, la proiezione nella sua dimensione performativa, esperienziale e collettiva.
Ma non si può ignorare quello che è accaduto, e i cambiamenti di prospettiva, culturali e sociali che questo ha provocato. In fondo abbiamo forse guadagnato una maggiore lucidità su quello che stava succedendo da almeno due decenni.
Per rispondere a questa sfida in una prospettiva di lungo periodo abbiamo declinato la nostra riflessione sui materiali accessibili liberamente e permanentemente online, che ci paiono quelli che più si prestano a modificare i tradizionali equilibri tra accesso, curatela e cultura cinematografica.
E quelli che, in una dimensione ancora un po' utopica (e non per forza pirata), consentono davvero il superamento di alcune barriere (gerarchiche, geografiche, economiche e culturali) e di mantenere in vita un'interpretazione (forse dimenticata e comunque oggi poco praticata) del web come qualcosa di diverso da uno dei tanti strumenti per la trasmissione di contenuti a pagamento.
Il flusso di immagini disponibile liberamente attraverso la rete non diminuirà sicuramente nei prossimi anni, ed è anzi certo che continuerà a crescere esponenzialmente.
Ci siamo detti che questo territorio immenso offre a chi vuole fare cultura cinematografica un patrimonio mai così facilmente a portata di mano, in una certa misura persino sottratto alle scelte del mercato e degli operatori commerciali, che merita di essere messo in evidenza e che può essere valorizzato invece che essere solo deprecato perché svilisce l'esperienza del cinema, come se la maggior parte di noi, anche per sfuggire agli orizzonti culturali limitati della programmazione cinematografica tradizionale, non si fosse formata già da decenni attraverso “piccoli schermi”.
Abbiamo scelto di esplorare questo patrimonio, non con una improbabile attitudine enciclopedica – mappare ed elencare siti web, o risorse online, per quanto utile, non equivale a produrre una riflessione su questa opportunità.
Quanto piuttosto attraverso la guida e il punto di vista critico di alcuni/e curatori/curatrici che si mettessero in gioco in questo esperimento e che ci offrissero la loro esperienza.
Abbiamo chiesto di esporre e condividere gli strumenti che – ognuno/a nel proprio campo d'indagine – usano per orientarsi, i punti di riferimento, le conoscenze, gli snodi concettuali con cui affrontano la costruzione di un percorso online e gli usi che fanno (e pensano di poter fare) di questa dimensione cinematografica “virtuale” nel proprio lavoro, in una modalità che metta in luce le opportunità e le criticità, che sappia contestualizzare e collocare le risorse in una dimensione storica e critica, che ci faccia al tempo stesso scoprire nuovi sentieri e che ci dia gli strumenti per crearne di nostri.
Si tratta senza dubbio di un percorso in progress, che tuttavia crediamo vada seguito e che siamo convinti che negli anni a venire porterà grandi cambiamenti sia nell'accesso al patrimonio cinematografico mondiale, sia nel lavoro della curatela e della programmazione, sia nella didattica e nella diffusione della cultura cinematografica.
Vorremmo che Pesaro diventasse il luogo di esplorazione critica di un territorio che tutti/e frequentano ma che nessuno/a conosce appieno, e che dalla condivisione e giustapposizione di prospettive nascesse gradualmente una mappatura, e un'ipotesi di lavoro per il futuro.
A questa sezione si accompagna un e-book, pubblicato dalla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema e disponibile gratuitamente sia sul sito del festival che sulle principali piattaforme di distribuzione, che approfondisce questa riflessione attraverso saggi critici e ulteriori percorsi di visione dei curatori e delle curatrici qui presenti a cui si aggiungono i preziosi contributi di Oliver Hanley, Maurizio Marras, Rick Prelinger.
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