La macchina da presa segue un gruppo di adolescenti attraverso i paesaggi urbani piovosi e sonnolenti del Pacifico nord-occidentale statunitense. Hanno subito una perdita che rimane misteriosa, presentata in modo molto succinto al principio del film mediante l’incastro di tavole apparentemente prosaiche ma cariche di confusione e dolore. Attraversando le acque increspate sul ferryboat di Seattle, fra momenti di affetto o di tensione fra i ragazzi, o lo sgomento negli spazi istituzionali della casa e della scuola, la regista offre una meditazione sulla perdita, inerente alla transitorietà delle cose. Piani sequenza si dispiegano cogliendo le variazioni della luce o il crescere dei suoni fuori campo, evocando il pensiero del poeta T.S. Eliot per il quale l’essenza del cambiamento è graduale, spesso impercepibile, come un cielo che progressivamente si ingrigisce prima di un temporale: «Non già come uno schianto ma con un lamento».
Karsti Jan Werdal è una regista e fotografa che lavora in California, ma spesso anche nello stato di Washington, dove è nata e cresciuta – per questo i paesaggi e le storie della regione sono parte integrante del suo lavoro. Nei suoi film dominano il suono fuori campo e le inquadrature sul soggetto, perché ritiene che il cinema sia intrinsecamente soggettivo, e quindi narrativo. Nei film-saggio fa uso di filmati d’archivio, fotografia, scritti e musica.
Editor: Kersti Jan Werdal, Andrea Franco
Executive Producer: Hannah Peterson
Producers: Jackii Chun, Robin Pecknold, Ecstatic Static
Cinematographer: Gillian Garcia
Cast: Alex Hofstrand, Luka Huffines, Tres Huffines, Kesiah Manival, Clara McHale-Ribot, Dylan Lehmann, Jack Paradise, Lily Rand, Weihong Zheng
Score: Marisa Anderson
Sound Design: Kevin T. Allen
Color: Kaitlyn Battisteli
Titles and Graphic Design: Scott Ponik
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE