Alla presenza del regista e dei curatori Karianne Fiorini e Gianmarco Torri
Salvi Vivancos approfondisce il proprio processo di artista-archivista che lavora con film di famiglia (girati in pellicola) come spunto creativo. Vengono utilizzati filmati d'archivio per comprendere l'importanza delle immagini di famiglia nel dare forma ai ricordi.
Il seminario prevede la proiezione di pellicole Super8 e file digitali.
Salvi Vivancos è un artista audiovisivo e storico dell'arte impegnato nella salvaguardia dei film di famiglia. Il campo della sua attività artistica si colloca tra quest’ultima e la creazione audiovisiva, facendo da intermediario tra le immagini dei film di famiglia e le loro possibili reinterpretazioni.
La sua attuale produzione artistica si basa sul concetto di Random Memory, con il riutilizzo di immagini di film di famiglia mostrate come ricordi collettivi in varie forme e contesti. Alcuni degli ultimi esempi sono le installazioni audiovisive Mar Menor. Family images. Common spaces al Museo Nacional de Arqueología Subacuática all'interno del festival d'arte Mucho Más Mayo di Cartagena (Spagna), e una performance con pellicola analogica realizzata presso la Cineteca Regionale di Murcia, disponibile anche sul canale Twitch random_memory.
Il suo lavoro si nutre dei progetti di conservazione audiovisiva Memorias Celuloides e La Red del Cine Doméstico, oltre che del suo lavoro di ricerca come collaboratore di APEX MIAP NYU e come membro del progetto di ricerca Home cinema in Spain: preservation, diffusion and appropriation. Collabora regolarmente con The Center for Home Movies, per il quale nel 2019 ha curato la compilation online Home Movie Day and Night: 24 Hours Marathon. Ai fini della diffusione di questa modalità di conservazione della memoria attraverso i film di famiglia progetta laboratori e partecipa a progetti didattici come la Muestra de Cine de Lanzarote, il MURAM Cartagena e Re-framing Home Movies. Vivancos sta attualmente lavorando come tutor per progetti di archivio presso l'Elías Querejeta Zine Skola di San Sebastián.
di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri
È vicino il giorno in cui i film di famiglia girati in 8mm saranno collezionati e apprezzati come una stupenda forma d’arte popolare, come le canzoni e la poesia lirica che sono state create dalle persone.
Ciechi come siamo, ci vorrà ancora qualche anno per vederlo, ma alcuni lo vedono già.
Jonas Mekas, Movie Journal, «The Village Voice» 1963
Tra pause e arresti, la sezione Super8 continua il suo percorso.
Il Super8 come supporto, come formato, ma soprattutto come pratica.
Abbiamo esplorato una tradizione di gestualità, di indipendenza, di intimità, di sperimentazione a basso costo.
L’artista spagnolo Salvi Vivancos ci restituisce una genealogia ancora diversa. Il Super8 come tecnologia di confine.
Facevo parte di un gruppo di artisti con poca conoscenza del mondo del cinema ma con un interesse verso la sperimentazione filmica. Nel momento in cui siamo andati alla ricerca di attrezzature, quali cineprese e proiettori, insieme abbiamo trovato delle bobine di film di famiglia. Ci siamo detti che quella scoperta era ancora più interessante e abbiamo iniziato un progetto per la raccolta e salvaguardia dei film di famiglia trovati sul nostro territorio.
Cogliamo così l'occasione di spostare lo sguardo e abbracciare il tema, a noi caro, della salvaguardia delle memorie filmiche amatoriali, di cui Salvi Vivancos si occupa in Spagna da più di 10 anni - attraverso i progetti Memorias Celuloides e La Red de Cine Doméstico1 - e di incrociare il tema del riconoscimento storico e culturale di una pratica cinematografica popolare e quotidiana, con quello della difesa contemporanea di una pratica artigianale e personale, con quello della riflessione critica e artistica sui meccanismi della memoria e sull'archeologia dei media.
La mia pratica cinematografica è sempre più una ricerca sul modo in cui i film di famiglia erano girati. Mi sono reso conto che nel guardare e analizzare i film di famiglia sono in grado di comprenderli meglio perché ho filmato io stesso con le stesse cineprese e la stessa tecnologia con cui erano realizzati.
L'opera, l'azione culturale di Salvi Vivancos si muove tra riscoperta e salvaguardia dello sguardo dei cineamatori, la loro inconsapevolezza e la loro capacità documentaria e istintiva, e rielaborazione artistica di quegli sguardi, ricontestualizzazione e/o decontestualizzazione di quelle immagini. Individuali eppure collettive. Personali eppure sociali.
La definizione “artivista” nasce da un gioco di parole emerso durante una tavola rotonda tra artisti e archivisti. L'ho trovata interessante e ho iniziato a usarla, perché descrive bene il mio lavoro di artista che lavora con archivi audiovisivi e quello di attivista per la salvaguardia e la valorizzazione dei film di famiglia.
Nella pratica di riuso, il Super8 diventa così lo strumento per indagare le strutture visuali della nostra autorappresentazione, per mettere in scena un meccanismo mnemonico impersonale che può suggerirci nuovi modi di guardare a noi stessi e all'altro.
La performance Random Memory nasce perché, pensando come artista e lavorando come archivista, mi sono reso conto che la cosa più importante che potevo raggiungere con il mio lavoro è il riconoscimento e l'attenzione verso i film di famiglia. Cercando di mantenere un approccio più neutrale possibile nel mio lavoro voglio sottolineare l'importanza e il valore di queste immagini per sé stesse, al tempo stesso portandole a essere viste all'interno di un contesto artistico contemporaneo che per molti è decisamente più attrattivo che entrare in un archivio.
Nella pratica filmica, il Super8 diventa lo strumento per smontare lo sguardo professionale e recuperare il piacere e l'ingenuità del filmare, il desiderio di filmare il quotidiano che pervade sempre più le nostre vite eppure riesce sempre a mancare l'essenziale.
Come filmavano i cineamatori, come guardavano il loro quotidiano? Come sapevano o meno fissare dei ricordi, degli oggetti, dei momenti?
A parte la mia ricerca hands-on sulle attrezzature originali e in relazione allo studio dei film di famiglia, girare in Super8 per me significa pensare in un modo diverso da come siamo abituati a pensare oggi. Quando tieni in mano una cinepresa Super8 e realizzi come funziona ti rendi conto che devi pensare prima di fare. E quello che alla fine decidi di filmare è il risultato di un autentico pensiero e di una consapevolezza.
Il Super8 si offre quest'anno come strumento (storico, concettuale) per riflettere sul nostro modo di guardare, ma al tempo stesso per cercare, nel diluvio di immagini, uno strumento più “mediato” per il nostro documentarci.
Le dichiarazioni di Salvi Vivancos sono state raccolte nel mese di maggio 2022.
1) Memorias Celuloides è un progetto di salvaguardia di film di famiglia indipendente che stiamo portando avanti dal 2012, principalmente nella regione Murcia in Spagna, ma con connessioni nazionali e internazionali. La Red de Cine Doméstico vuole raggruppare progetti simili per raggiungere un obiettivo comune legato alla salvaguardia del cinema amatoriale e dei film di famiglia. Attualmente mette in rete progetti attivi in Spagna e il suo strumento principale è un database aperto e accessibile online.
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE